sabato 28 agosto 2010

La rilegatrice del fiume di Anne Delaflotte Mehedevi - Frassinelli Editore

Anne Delaflotte Mehedevi nasce in Borgogna e cresce in un paesino vicino a quello in cui è vissuta Colette* studia diritto internazionale e coltiva la passione per la musica, suonando il pianoforte e studiando canto lirico. Dal 1993 vive con il marito americano a Praga, dove ha aperto una libreria internazionale. Dopo la nascita del primo figlio ha imparato il mestiere di rilegatrice e ha cominciato a scrivere.

"Stavo per mettermi al lavoro, per far saltar via le vecchie copertine. In quel momento qualcuno bussò alla porta. Stavo per scrivere tamburellò, ma no, non era così. Quel qualcuno bussava con una tale determinazione che ebbi un pò paura. Non si bussa a quel modo alla porta di un rilegatore."

Questo romanzo narra la storia di Mathilde, di un paesino, di un libro e di un lavoro antico. Mathilde Berger ha due passioni, Cirano di Bergerac e il lavoro di rilegatrice. Lavora come diplomatica a Parigi ma sente che quella non è la sua strada nella vita, si dimette, lascia la grande città e torna in un piccolo paesino francese nella Dorgogna, Montlaudun, nella casa affacciata sul fiume ereditata alla morte di suo nonno.

"Il nostro vicolo è fuori dal tempo. Se è trafficato, è perchè è vecchiotto, perchè è un concentrato di paesino nella cittadina. La gente ci passeggia perchè è pittoresco, per le case a graticcio superstiti, tra cui la mia."

Ristruttura la casa e il laboratorio del nonno. Lui era un rilegatore di libri antichi e ha insegnato la sua arte anche a Mathilde che ha sempre amato suo nonno e il suo lavoro. Oltre alla passione per il lavoro di rilegatrice, l'uomo le ha tramandato la passione per Cirano di Bergerac; Mathilde ne possiede diverse copie e non si stanca mai di leggerlo e rileggerlo fino a consumarlo. La sua casa è situata in un vicolo di artigiani: André proprietario di un vecchio forno, Sebastien il calzolaio, il signor Roche l'orologiaio, e tanti altri. Tutti che continuano a portare avanti vecchi lavori ormai perduti nel tempo. Una mattina di vento e pioggia alla porta della nostra rilegatrice si presenta un bellissimo uomo che le commissiona la rilegatura di un vecchio libro di fattura pregevole, costituito da disegni a matita e da acquarelli. L'uomo che ha l'aria più malconcia del suo libro, esprime chiaramente ciò che vuole, il vecchio volume deve essere restaurato mantenendo il più possibile i materiali originali e deve essere pronto per sabato perchè deve consegnarlo ad una persona che viene da lontano. Mathilde affascinata dall'enigmatico sconosciuto decide immediatamente di accontentarlo, lascerà indietro gli altri lavori per finire in tempo. Anche dopo ore che l'uomo è andato via la donna non riesce a pensare a niente altro che non sia lui e il suo libro. Inizia subito a lavorare sul libro da lei rinominato il "fanum" in quanto costituito da 150 tavole disegnate e dipinte, che vedono come soggetto la costruzione di un edificio che va abbellendosi via via fino al centro della raccolta per poi tornare allo stato primario dalla metà del libro fino all'ultima pagina. Chi è il misterioso proprietario del fanum? Chi è la persona che viene da lontano a cui il fanum è destinato? Perchè l'uomo non posa mai lo sguardo sul volume pur volendo restaurarlo senza badare a spese? Queste e un altro miliardo di domande avvolgono la mente di Mathilde. Desidera rivederlo al più presto, mercoledì le avrebbe telefonato per sapere a che punto è con il lavoro e sabato l'avrebbe finalmente rivisto; chissà forse sarebbe stato più loquace o lei sarebbe riuscita a porgli qualche domanda qua e là per conoscerlo meglio. Purtroppo per la nostra Mathilde il destino ha altri piani, infatti il giorno dopo André la informa che lo sconosciuto mentre si recava alla stazione per prendere il treno è stato investito ed è morto sul colpo. Cosa fare a questo punto? Nessuno conosce l'identità del morto, non ha documenti con se, il suo cadavere giace all'ospedale con il rischio che nessun parente reclami le sue spoglie. La dolce rilegatrice non può permettere tutto questo, inizia quindi a cercare ogni traccia, ogni indizio che possa dare un'identità al morto e che la possa portare alla persona destinataria del libro. Con l'aiuto dei suoi amici del vicolo e del fanum Mathilde verrà a capo di un mistero rimasto sepolto per molto tempo e incontrerà l'uomo che le salverà la vita in molti sensi.

"Qualcuno bussava alla porta, con calma e leggerezza...Non era André, la porta della panetteria non aveva scampanellato... Mi alzai per aprire, il cuore che mi batteva più in fretta del solito. Non si bussa a quell'ora e a quel modo alla porta di un rilegatore."

E' una storia dolce e romantica che racconta di posti fuori dal tempo, di antichi lavori, di anime nobili e fragili. Quando finirete di leggere questo romanzo il profumo di terra, humus, di felci e di pioggia rimarrà con voi per molto molto tempo...


*Colette (da Wikipedia), pseudonimo di Sidonie-Gabrielle Colette (Saint-Sauveur-en-Puisaye, 28 gennaio 1873 – Parigi, 3 agosto 1954), è stata una scrittrice francese, considerata fra i maggiori della prima metà del XX secolo. Insignita delle più importanti onorificenze accademiche, nonché Grand’Ufficiale della Legion d'onore, fu la prima donna nella storia della Repubblica Francese a ricevere funerali di stato. Colette è stata una delle grandi protagoniste della sua epoca, un mito nazionale: oltre che scrittrice prolifica fu attrice di music-hall, spesso nuda durante le sue esibizioni, autrice e critico teatrale, giornalista e caporedattore, sceneggiatrice e critico cinematografico, estetista e commerciante di cosmetici. Ebbe tre mariti e un amante più giovane di lei di trent’anni, più volte fu al centro di scandali per le sue disinibite relazioni sentimentali con alcune personalità mondane, di ambo i sessi, della società francese.
Pur non provando simpatia per le femministe della sua epoca, la sua vita e la sua opera letteraria furono la testimonianza di una donna libera, anticonformista ed emancipata, che sfidò le convenzioni e le restrizioni morali dell’epoca, e che contribuì a rompere certi tabù femminili già a partire dalla sua prima creazione letteraria, il personaggio di Claudine "dall’ammiccante selvatichezza, dalla spregiudicata sensualità" e, come la definirà Willy, "una tahitiana prima dell’avvento dei missionari, più amorale che immorale". La fortunata serie delle Claudine, piena di un certo pigmento erotico, ai primi del XX secolo rivestiva un carattere osé notevole, e tuttora il primo romanzo della serie, Claudine a scuola, è inserito nella guida bibliografica dell’Opus Dei fra i libri proibiti.

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