venerdì 27 agosto 2010

La figlia del docoratore di Rachel Hore - Corbaccio Editore

Eccomi di nuovo qui con voi, son tornata in Italia quindi non dovrei più avere problemi di connessione. Lasciatemi dire che ho passato delle bellissime vacanze e sono mooolto dispiaciuta che siano finite anche perchè ho conosciuto tante persone veramente carine, magari prossimamente vi racconterò qualcosa eh eh eh, per il momento veniamo alla recensione di oggi. In vacanza ho trovato naturalmente il tempo per leggere quindi eccomi a parlavi di questa scrittrice, Rachel Hore e del suo libro.

Responsabile editoriale per la narrativa di una casa editrice londinese, Rachel Hore scrive dal 2001. Collabora con il Guardian, l'Independent on Sunday e Literary Reviews, e insegna editoria presso l'Università of East Anglia. Vive a Norwich, nel Norfolk, con il marito, lo scrittore D.J. Taylor, e i loro tre figli. Corbaccio ha pubblicato con successo, Una casa da sogno e Il giardino dei ricordi. Il suo sito internet è http://www.rachelhore.co.uk/


"Non avevo fatto niente, eppure una vita nuova si stava costruendo intorno a me. Mi sentivo trascinata da tutto ciò. Quando finalmente mi addormentai, sognai di trovarmi fra le braccia protettive di un grande angelo che volava alto sopra la città, con i gioielli scintillanti delle sue luci, il nero serpente luccicante del fiume, i campanili argentati delle chiese, il bagliore del vetro dei moderni grattacieli, tutto disteso sotto di me. Eravamo così in alto che l'unico suono che si udiva era il battere ritmico delle ali."

Londra 3 settembre 1993, Frances Morrison fa ritorno a casa, l'ultimo posto dove avrebbe voluto trovarsi. E' stato Zac, l'assistente di suo padre a Minster Glass, a rintracciarla per chiederle di tornare perchè Edward Morrison è in ospedale in gravi condizioni a causa di un ictus. Ed eccola dopo dieci anni passati in giro per il mondo in tournée, davanti alla bottega paterna per affrontare i fantasmi del passato. Fran abitava nell'appartamento sopra la bottega con suo padre che l'aveva cresciuta da solo, in quanto la moglie era morta in un incidente quando lei aveva due anni. Non conosce niente di sua madre ha solo una foto in bianco e nero che la ritrae trovata per caso in un libro. Suo padre si rifiuta di parlare della moglie, chiuso nel suo dolore, pur amando profondamente la figlia non riesce a colmare il silenzio che anno dopo anno li separano. Fran crescendo aveva preso lezioni di musica, aveva una bella voce e suonava la tuba; le era sembrata la cosa più ovvia abbandonare la sua casa e andare in giro per il mondo in concerto, ma adesso tutto è cambiato suo padre aveva bisogno di lei ed era tornata. Minster Glass è la bottega artigiana di suo padre che crea vetri meravigliosi, e tocca a lei sostituirlo fino a quando non si sarà ripreso. A Minster Glass, Fran incomincerà un nuovo percorso di vita che la porterà a scoprire se stessa, mentre continua il lavoro di suo padre, il restauro di una splendida vetrata della chiesa di St.Martin che raffigura un angelo commissionata dal reverendo Quentin, aiutata da Zac e da un misterioso diario trovato nella soffitta della bottega scritto da Laura Brownlow vissuta nella stessa zona di Londra alla fine dell'ottocento, Fran conoscerà le origini di Minster Glass, ritroverà amici d'infanzia, troverà il vero amore e avrà finalmente tutte le risposte alle domande su sua madre a cui per anni il padre non aveva dato voce. Quando Fran terminerà la lettura del diario di Laura e il restauro della vetrata troverà finalmente la sua strada, ciò che il suo cuore desidera.

Che dire di questo romanzo è un percorso lento e doloroso di due vite: quella di Laura e quella di Frances, due donne che vivono in epoche diverse ma che hanno in comune lo stesso desiderio, trovare la felicità. Felicità che parola effimera, cos'è la felicità? Per Laura è il poter affermare se stessa, combattere per quello in sui si crede. Diario di Laura: "Nel prendere quello che vogliamo dalla vita noi distruggiamo. E' questo che fa infuriare la mamma, credo: la mia ostinazione, il mio egoismo. Forse ha ragione. Ma forse, anche non è più facile fare del bene agli altri se noi siamo felici?"
Per Fran trovare il suo posto nel mondo:
"Rimasi lì sul marciapiede, in cappotto e cuffia, con gli occhi alzati a guardare la scritta Minster Glass, proprio come avevo fatto qualche mese prima quando ero tornata a Londra. Quante cose erano cambiate in quel breve lasso di tempo. Avevo perduto mio padre e trovato mia madre. Avevo contribuito a ricreare una bellissima vetrata e nel farlo avevo scoperto tutta una storia del passato, la storia di persone della mia famiglia e di questa bottega, che adesso era mia. Qualunque cosa succedesse, che Zac tornasse a casa o meno, avevo trovato il mio posto nel momdo."
Una storia romantica, a tratti forse un pò lenta, ma nel complesso un bel romanzo sopratutto la storia di Laura. Credo proprio che leggerò anche gli altri due libri della Hore.

Nessun commento:

Posta un commento

Benvenuto/a nella casa di Saby e le Altre!
Ricorda: per entrare in casa altrui è buona cosa bussare, presentarsi e pulirsi le scarpe sullo zerbino. Comportati da amico e sarai accolto a braccia aperte.
Buona permanenza!